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Il pomeriggio del 13 dicembre la piazza di Castel Gandolfo si è trasformata in uno spazio vibrante di suoni, movimenti ed energia condivisa grazie alla presenza di Moustapha Mbengue con i Tam Tam Morola. La loro esibizione ha portato al centro del festival un momento di forte intensità ritmica e culturale, capace di coinvolgere il pubblico in modo diretto e immediato. Tra percussioni, danza e partecipazione collettiva, l’evento ha restituito alla piazza il ruolo di luogo vivo, aperto, attraversato da un’energia che unisce tradizione e contemporaneità.

Moustapha Mbengue: custode della tradizione e interprete del presente
Moustapha Mbengue è da anni una figura di riferimento nella diffusione delle tradizioni musicali del Senegal, in particolare delle culture Wolof, Mandinga e Serer. La sua presenza a Castel Gandolfo ha rappresentato molto più di una semplice performance musicale: è stata una vera testimonianza culturale, in cui il ritmo diventa linguaggio, memoria e gesto collettivo. Attraverso le percussioni, Mbengue costruisce un dialogo profondo con il pubblico, riportando al centro l’idea della musica come atto comunitario e rituale. La sua capacità di unire rigore tradizionale e apertura al presente ha dato alla performance un carattere autentico, capace di parlare a spettatori di ogni età e provenienza.

I Tam Tam Morola: corpo, danza e suono in perfetta sintonia
Accanto a Mbengue, i Tam Tam Morola hanno dato vita a uno spettacolo totalizzante, in cui musica e movimento si sono fusi in un flusso continuo. Le danzatrici e i danzatori, vestiti con abiti originali della tradizione senegalese, hanno accompagnato il ritmo delle percussioni con coreografie potenti e precise, creando un dialogo costante tra corpo e suono. La piazza è stata attraversata da un’energia crescente, fatta di battiti ipnotici, passi cadenzati e variazioni ritmiche che hanno catturato l’attenzione del pubblico. La performance ha dimostrato come la danza non sia semplice ornamento, ma parte integrante della narrazione musicale, capace di rendere visibile il ritmo e di trasformarlo in esperienza condivisa.

Una piazza che diventa spazio di incontro e partecipazione
L’esibizione del 13 dicembre ha trasformato la piazza di Castel Gandolfo in un vero spazio di incontro interculturale, dove il pubblico non è rimasto spettatore passivo, ma si è lasciato coinvolgere dal ritmo e dall’energia della performance. Applausi, sorrisi e momenti di partecipazione spontanea hanno accompagnato lo spettacolo, creando un clima di festa autentica e inclusiva. In questo contesto, la presenza di Moustapha Mbengue e dei Tam Tam Morola ha incarnato perfettamente lo spirito del festival: unire linguaggi, culture e persone attraverso l’arte. Il pomeriggio si è così concluso come uno dei momenti più vitali e memorabili della manifestazione, lasciando al pubblico la sensazione di aver preso parte a un’esperienza intensa, condivisa e profondamente umana.